Quando si parla di “tesori” nell’era moderna la mente corre al periodo nero del nazismo quando, con il crollo del “Terzo Reich”, i gerarchi tedeschi delle SS in fuga nascosero nei posti più impensabili:
- gioielli
- opere d’arte
nell’illusoria speranza, un giorno, di poterle recuperare.
L’ultima segnalazione arriva dall’Olanda e precisamente dalla zona rurale di Ommeren, dove nei giorni scorsi la stampa nazionale ha raccontato una storia di grande suggestione. Ovvero che, nei pressi di un terreno agricolo, sarebbero nascoste quattro grandi casse piene di
- diamanti
- rubini
- oro
- argento
e ogni sorta di gioielli rubati dai nazisti dopo un’esplosione in una banca olandese nell’agosto del 1944.
Un tesoro dal valore inestimabile nascosto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale tornato prepotentemente in auge grazie ad una mappa spuntata dagli Archivi Nazionali dei Paesi Bassi che sembrerebbe indicare il punto esatto in cui il bottino è stato sotterrato.
Il documento, che indica una fila di tre alberi e una croce rossa che segna un punto in cui dovrebbe essere nascosto il tesoro, è stato reso pubblico martedì dall’archivio nazionale olandese e, da quel giorno (sulla scorta di un incredibile clamore mediatico) armati di
gruppi di cacciatori di tesori hanno invaso i campi che circondano le località di Amerongen, Elst, Eck, Ommeren e Linden.
Nessuno, ovviamente, è in grado di stabilire la fondatezza della notizia, anche se diverse analisi storiche confermerebbero l’esistenza del tesoro. Ciò che non è chiaro è se il bottino sia ancora nel luogo in cui è stato nascosto o se, al contrario, in questi 80 anni, qualcuno se ne sia impossessato. E malgrado in tanti siano convinti di questa seconda ipotesi, nell’area rurale si è scatenata una vera e propria “caccia al tesoro” con centinaia di ricercatori che, armati dei più sofisticati metal detector, stanno perlustrando palmo a palmo il terreno indicato dalla mappa.
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