Ma oggi si può tornare a fare detecting?
In base alle novità inserite nel Dpcm del 26 aprile 2020, da oggi - lunedì 4 maggio 2020 - sarà possibile uscire dal proprio domicilio per svolgere attività sportiva o motoria all'aperto non più solo a ridosso della propria abitazione.
Dunque, pur con tutte le limitazioni del caso, dovrebbe essere possibile tornare a fare anche attività di detecting.
Il condizionale è d'obbligo perché, su questa specifica disciplina, le Faq del Ministero non forniscono ovviamente spiegazioni chiare ed univoche. Tuttavia, interpretando in maniera scrupolosa le varie norme, così come avviene per la pesca sportiva, anche per il grande popolo dei detectoristi la quarantena dovrebbe essere finita.
Il detecting, infatti, si pratica svolgendo con gli arti un'attività aerobica continuativa che - per assetto posturale, dispendio energetico e sollecitazione muscolare - rientra a pieno titolo nell'alveo delle "attività motorie".
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Ovviamente i luoghi in cui svolgere questa disciplina vanno selezionati con attenzione anche in base alle varie restrizioni regionali applicate nei territori in cui si risiede. Ad esempio, in Emilia Romagna, è tassativamente vietato accedere ai 100 chilometri di spiaggia, ma anche in altre regioni italiane sono state emanate delle restrizioni a carattere locale.
Nelle aree in cui è consentita l'attività sportiva e motoria, invece, sarà possibile praticare detecting e, a tal fine, sarà anche consentito di spostarsi con biciclette, auto o mezzi pubblici per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Non è consentito, però, spostarsi fuori dalla propria Regione.
In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento e quindi all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro fra le persone, ma in questo caso la raccomandazione è superflua visto che, come tutti sanno, l'attività di detecting, per scongiurare sovrapposizioni strumentali, è giocoforza individuale.