Quella monetina vale un tesoro: il mercato delle 20 lire

Bisogna avere in testa qualche capello bianco per ricordarsi di loro. Ma chi è nato lo scorso millennio non può dimenticare, nel borsellino della nonna, le mitiche monetine da 20 lire

Meno iconografiche delle 10 lire, ma più interessanti per i numismatici (che, da sempre, ricercano i pezzi più rari), ci sono esemplari che, per la loro storia, rappresentano un vero “tesoro” per i collezionisti. 

In generale, le monete da 20 sono tra le lire meno coniate nel periodo del pre Euro (tra il 1861 fino al 2002) visto che, per ragioni inflazionistiche e di ristrutturazione valutaria, non erano molto diffuse tra il 19° ed il 20° secolo

Proprio per questo, al di là degli errori di conio (il dettaglio che fa lievitare le stime in maniera più significativa), ci sono diversi esemplari che possono raggiungere quotazioni davvero interessanti

Le monete da 20 lire con maggior valore facciale sono quelle precedenti alla Repubblica, soprattutto alla fine del XIX secolo. Ad esempio, la moneta da 20 lire con il volto di Umberto I, Re d’Italia fino alla sua morte nel 1900, ha un valore molto elevato. 

Molto interessante per i numismatici anche la moneta da 20 lire in oro coniata tra il 1879 ed il 1897. In un lato riproduce il volto del Re Umberto I, nell’altro il simbolo della Casa Savoia. Queste monete hanno un alto valore, che può variare da 400 euro per un esemplare del 1897 a 3000 euro per uno del 1883 (la stima, come sempre, dipende dal loro stato di conservazione). 

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